Valutazione della tecnologia sanitaria basata sull’ospedale – Indagine mondiale L’HB-HTA Interest Group dell’HTAi (Health Technology Assessment International) sta conducendo un sondaggio per definire lo sce nario attuale dell’Hospital-Based Health Technology Assessment (HB-HTA). HB-HTA consiste nell’implementazione di attività di HTA “in” o “per” gli ospedali. L’obiettivo è quello di raccogliere dati sulle attuali attività HB-HTA ma anche sulla percezione del ruolo, delle potenzialità e delle barriere dell’HB-HTA a livello internazionale. Il sondaggio è aperto a tutti, membri e non membri di HTAi. Si accetta una risposta per ogni organizzazione rispondente.
Call for abstract della 28a edizione della Conferenza annuale della European Health Management Association – EHMA. Il Convegno sarà ospitato dalla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma su iniziativa della Scuola Superiore di Economia e Management della Sanità nei giorni 5-7 giugno 2023. I membri di SIHTA che lavorano nel campo della gestione delle organizzazioni sanitarie sono invitati a presentare i loro studi utilizzando la piattaforma dedicata. Gli abstract devono essere inviati entro lunedì 6 febbraio 2022 alle ore 11:00. Gli autori possono modificare i loro abstract fino alla scadenza della presentazione. Non saranno accettate ulteriori modifiche dopo tale data.
Gruppo Htacg UE: Marco Marchetti nominato Vicecoordinatore
Il dirigente della Uos Hta di Agenas nominato a Bruxelles Marco Marchetti, Dirigente della Uos Hta di Agenas, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Sihta, è stato nominato il 28 novembre 2022 a Bruxelles Vicecoordinatore per i dispositivi medici dal Gruppo di coordinamento degli Stati membri UE sull’Health Technology Assessment (Htacg). “Un prestigioso riconoscimento conferito all’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali che, attraverso il lavoro di Marchetti, avvierà e coordinerà per i prossimi due anni le attività in materia di valutazione per i dispositivi medici, anche in funzione di valorizzare il ruolo dell’Italia nel sub-investimento del Pnrr in telemedicina” afferma Agenas.
Cambia lo scenario per l’Hta in Europa
Concluso il terzo incontro dell’Heads of Agencies (HAG), il network dei Direttori delle Agenzie europee di Health Technology Assessment (HTA) organizzato da Agenas in collaborazione con la Direzione Farmaci e Dispositivi Medici del Ministero della Salute
Ai lavori del meeting, insieme ai responsabili delle Direzioni Farmaci e Dispositivi Medici e della Programmazione sanitaria del Ministero della salute, oltre che esponenti della Commissione Europea, hanno preso parte gli attori più rappresentativi a livello europeo sul tema dell’HTA. L’incontro si è svolto in un momento importante per l’HTA nel nostro Paese. Il 13 settembre 2022, sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i due decreti legislativi previsti dalla Legge 53/2021 di recepimento dei Regolamenti europei sull’HTA, che introducono novità determinanti relative all’implementazione e al potenziamento dei processi. Un percorso, quello dell’HTA in Italia, che non potrà che evolversi in maniera integrata con quanto previsto dal Regolamento Europeo. Numerosi gli spunti di riflessione emersi durante l’incontro, in particolare rispetto agli aggiornamenti da parte della Commissione sul Regolamento Europeo di HTA; il ruolo dell’HTA nelle attività di acquisto congiunto di tecnologie a livello comunitario, nonché l’analisi del percorso di valutazione comparativa del Regolamento HTA e dei Regolamenti Europei su dispostivi medici e diagnostica in vitro.
In un documento, realizzato da Farmindustria e sottoscritto da 19 organizzazioni, le Raccomandazioni utili nella lotta all’antibiotico resistenza
“Raccomandazioni per una strategia efficace contro la resistenza antimicrobica. Dalla prevenzione vaccinale allo sviluppo e utilizzo dei nuovi antibiotici” è il documento frutto del lavoro della Task Force multidisciplinare dedicata al contrasto dell’antimicrobico-resistenza costituita da Farmindustria che mettere a fattor comune competenze ed esperienze in materia con l’obiettivo di fornire raccomandazioni su aspetti critici della lotta all’Amr. Coordinatore del capitolo “Valore, accesso e innovazione dei nuovi antibiotici contro le resistenze batteriche” Francesco Saverio Mennini, Presidente Sihta. La Sociètà italiana di HTA è una delle 19 che ha concorso alla stesura del documento, insieme ad Aipo, Amcli, Cittadinanzattiva, Fadoi, Fimmg, Fimp, Fofi, Gisa, Siaarti, Sif, Sifo, Sihta, Sim, Simg, Simit, Sip, Sip, Sita e Siti.
IL PANEL DI ESPERTI CHE HANNO PARTECIPATO AI LAVORI DELLA TASK FORCE AMR
Ruolo della prevenzione vaccinale come strumento di contrasto alla resistenza antimicrobicaCoordinatore dei lavori: Gaetano Privitera (Società Italiana di Igiene – SITI)
Elena Bozzola (Società Italiana di Pediatria – SIP) Mauro Carone (Presidente Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – AIPO) Fortunato D’Ancona (ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Paola Faverio (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – AIPO) Tommasa Maio (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – FIMMG) Domenico Martinelli (Università di Foggia, ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Gianni Rezza (ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Alessia Squillace (Cittadinanzattiva)
Valore, accesso e innovazione dei nuovi antibiotici contro le resistenze battericheCoordinatore dei lavori: Francesco Mennini (Presidente Società Italiana di HTA – SIHTA)
Matteo Bassetti (Presidente Società Italiana di Terapia Antinfettiva, Antibatterica, Antivirale, Antifungina – SITA) Arturo Cavaliere (Presidente Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici – SIFO) Americo Cicchetti (Alta Scuola di Economia e Management in Sanità – ALTEMS, ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Annamaria De Luca (Società Italiana di Farmacologia – SIF) Ignazio Grattagliano (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG) Giorgio Racagni (Presidente Società Italiana di Farmacologia – SIF) Stefania Stefani (Presidente Società Italiana di Microbiologia – SIM) Stefano Vella (Università Cattolica del Sacro Cuore, ha partecipato in qualità di esperto indipendente) A una delle riunioni della Task Force relativamente al tema “Valore, accesso e innovazione dei nuovi antibiotici contro le resistenze batteriche” ha preso parte anche un rappresentante di AIFA (dr.ssa Maria Paola Trotta).
Appropriatezza d’uso degli antibioticiCoordinatore dei lavori: Francesco Menichetti (Presidente Gruppo Italiano Stewardship Antimicrobica – GISA)
Pierangelo Clerici (Presidente Associazione Microbiologi Clinici Italiani – AMCLI) Claudio Cricelli (Presidente Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie – SIMG) Antonio D’Avino (Presidente Nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP) Mattia Doria (Federazione Italiana Medici Pediatri – FIMP) Antonio Giarratano (Presidente Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva – SIAARTI) Francesco Luzzaro (Associazione Microbiologi Clinici Italiani – AMCLI) Dario Manfellotto (Presidente Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – FADOI) Walter Marrocco (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – FIMMG) Claudio Mastroianni (Presidente Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT) Maurizio Pace (Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – FOFI) Angelo Pan (ASST di Cremona, ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Federico Pea (Società Italiana di Farmacologia – SIF) Nicola Petrosillo (Fondazione Policlinico Universitario Campus Biomedico, ha partecipato in qualità di esperto indipendente) Luca Richeldi (Società Italiana di Pneumologia – SIP) Claudio Santini (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – FADOI) Marcello Tavio (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali – SIMIT) Ai lavori della Task Force e alla stesura del documento ha contributo, inoltre, il Gruppo di Lavoro Farmindustria sulla resistenza antimicrobica composto da Andrea Pitrelli (coordinatore del Gruppo), Loredana Bergamini, Marzena Bochenska, Giovanni Checcucci Lisi, Tiziana Di Paolantonio, Monica Gori, Federico Marchetti, Marina Panfilo, Maria Adelaide Bottaro e Mauro Racaniello.
Il monitoraggio dell’efficacia dei vaccini contro l’infezione da SARS-CoV-2. Primi risultati degli studi di popolazione
Dopo il calo fisiologico che è stato registrato nelle settimane centrali di agosto, la campagna vaccinale procede lentamente lasciandoci anche a settembre molto lontani dalle soglie minime di sicurezza. Rimangono infatti ancora molti gli indecisi e dubbiosi oltre ad una consistente e abbastanza numerosa e rumorosa frangia di fortemente contrari. Questo nonostante i numeri ci dicano che completare il ciclo garantisce una forte protezione, dall’infezione e ancor più alta dal rischio di conseguenze gravi (ricovero, ricovero in terapia intensiva, morte).
di Carlo Senore e Francesco Cattel
Studi osservazionali condotti in UK, Israele, e Italia, sulla popolazione generale, o su operatori sanitari, evidenziano una riduzione del rischio di ricovero (ordinario e in terapia intensiva) e del rischio di mortalità nei soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, rispetto ai non vaccinati. L’analisi dei trend temporali, in Israele, ha evidenziato una stretta associazione tra l’andamento della copertura vaccinale e il calo del numero dei casi e delle ospedalizzazioni (ricoveri ordinari e in terapia intensiva), evidente inizialmente nelle fasce di età che avevano avuto accesso prioritario al vaccino e a seguire in quelle arruolate in tempi successivi nel programma vaccinale. I dati italiani del sistema di sorveglianza dell’ISS, pubblicati a Giugno 2021, stimano una efficacia vaccinale nelle fasce di età più anziane (over 60) pari al 90% per il rischio di ricovero ordinario e al 97% per il rischio di ricovero in terapia intensiva e di decesso. Valori poco più elevati erano stimati per le fasce di età più giovani. La riduzione delle ospedalizzazioni contribuisce a mitigare l’impatto indiretto del Covid-19 sulla salute della popolazione, in particolar modo delle persone più fragili e affette da malattie croniche, conseguente a ritardi di accesso ai servizi sanitari e all’annullamento di prestazioni urgenti o differibili. Con la diffusione delle campagne vaccinali appare però urgente disporre di dati utili a valutare in quale misura questi vaccini possano prevenire l’infezione asintomatica da SARS-CoV-2, per orientare le raccomandazioni di sanità pubblica per i soggetti vaccinati. Inoltre, l’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di infezione asintomatica, può essere considerata un indicatore dell’impatto del vaccino nel prevenire la trasmissione del virus. Una recente metanalisi condotta da ricercatori dell’Istituto Koch ha analizzato i dati disponibili relativamente all’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di infezione. I risultati di 17 studi, condotti in 8 paesi diversi (8 su operatori sanitari, 7 su popolazione generale e 2 su assistiti in strutture per lungodegenti) confermano, nei soggetti che avevano completato la schedula prevista, una elevata efficacia dei vaccini (Pfizer, Astra-Zeneca, Moderna, Janssen), variabile tra il 61.7% e il 98.6%. La maggioranza degli studi riporta stime di efficacia variabili tra l’80% e il 90% e non sono state osservate differenze in relazione ad età o tipo di vaccino. Gli studi che avevano specificamente esaminato l’effetto protettivo dei vaccini per le infezioni asintomatiche hanno riportato stime di efficacia variabili tra l’80% e il 90%. Nei soggetti vaccinati la carica virale dei soggetti infettati sembra più bassa carica e la durata del tempo di eliminazione del virus sembrano ridotti rispetto ai non-vaccinati. L’effetto protettivo dei vaccini si manteneva anche per la cosiddetta variante inglese (B.1.1.7), mentre l’efficacia sembra ridotta per il rischio di contrarre l’infezione per la più recente variante Delta, anche si mantiene invariata la riduzione del rischio di ospedalizzazione. Questi dati suggeriscono quindi che i vaccini contro l’infezione da SARS-CoV-2 sono efficaci nel prevenire non solo le infezioni sintomatiche, ma anche quelle asintomatiche, e che, anche se i soggetti vaccinati possono in alcuni casi contrarre l’infezione, la probabilità che contribuiscano a trasmetterla è ridotta. In una prospettiva di sanità pubblica, la vaccinazione può non solo limitare gli effetti indiretti della pandemia, dovuti alle restrizioni dell’offerta di prestazioni per patologie croniche, ma anche contenere la diffusione dell’infezione.