Se quella che stiamo vivendo è una sorta di guerra mondiale tra noi poveri e dispersi esseri umani e un esercito di piccoli virus capaci di penetrare le nostre difese, di restare in aria sospesi fino a colpirci appena abbassiamo la mascherina, di cambiare e mutare forma per esser sempre più letali, allora forse dovremmo chiedere ai generali come combattere e vincere. Assumendo per vero che questo esercito si sia formato ed addestrato in Cina, forse dovremmo chiedere ad un generale Cinese come lo si debba combatte. SunTzu, filosofo, Generale e stratega Militare vissuto nel 600 AC, che sembra vanti una lunga esperienza nell’arte della guerra, potrebbe infatti aiutarci con alcune delle sue affermazioni per cui è rimasto famoso ed ancora oggi ascoltato. Tra queste mi soffermerei su due:
“Soltanto coloro che calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto”,
“Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.”
In entrambe si evidenzia la necessità di essere preparati, di prevedere e guardare avanti, e di farlo in anticipo, molto più avanti di ciò che l’angusta visione sotto il fuoco nemico consentirà. Purtroppo non sembra che nella lotta al Sars-Cov-2 si stia operando in questi termini, il calcolo, la previsione la definizione in anticipo di mosse e problemi ha lasciato troppo spesso spazio alle decisioni estemporanee, alla tattica, alla necessità di dare risposte all’opinione pubblica, al tessuto economico, alle strategie politiche. Così abbiamo comprato i banchi a rotelle con la stessa facilità e fragilità di calcolo, con cui andremo a comprare gli anticorpi monoclonali e stiamo affrontando una campagna vaccinale con una strategia del giorno per giorno.
Secondo un bel esercizio dell’Associazione onData nell’ambito della campagna #datiBeneComune con gli attuali ritmi il termine prevedibile della campagna vaccinale in Italia contro Sars-CoV-2 sarà Lunedì 9 Dicembre 2024. Questa previsione deriva dal proiettare la media di somministrazioni giornaliere eseguite negli ultimi sette giorni (57.798) al fabbisogno nazionale. Così a numeri invariati possiamo dire che mancano 3 anni, 9 mesi e 0 giorni prima di raggiungere l’obiettivo. Per farlo entro settembre 2021, come prudenzialmente vorremmo, bisognerebbe somministrare una media di 355.463 dosi al giorno. Per raggiungere il prossimo obiettivo di vaccinare 6.370.000 persone (operatori sanitari, personale e ospiti delle RSA, anziani con più di 80 anni) entro Marzo 2021, il ritmo attuale dovrebbe aumentare del 74,2%.
Per fare questo dobbiamo certamente disporre di una più consistente fornitura di vaccini, ma questo da solo non basta, dovremmo anche essere preparati ad inocularli, passando dalle scarse 60’000 dosi giornaliere a 360’000. Moltiplicare per sei l’attuale capacità di vaccinazione, garantendo omogeneità ed equità di accesso non è tema da improvvisare, richiede una macchina organizzativa preparata ad azioni di massa, che a partire dalla convocazione dei cittadini, alla anamnesi, alla inoculazioni, al controllo delle reazioni avverse operi con processi industriali in cui tutte le fasi sono programmate in anticipo utilizzando gli stessi modelli previsionali che sono oggi propri dell’industria 4.0.
Dobbiamo abbandonare il refrain “abbiamo sempre fatto così”, o peggio aspettarsi l’intervento dell’Esercito per trasformare un’operazione fattibile e pianificabile in una ennesima emergenza, ce lo suggerisce Su Tzu: “I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere.”
La sessione tematica sponsorizzata avrà una durata prevista di 45 minuti.
Gli argomenti e le tematiche della sessione sponsorizzata dovranno essere attinenti ai contenuti programmatici del XIV Congresso. Il Comitato Scientifico (CS) del Congresso valuterà la rispondenza e l’attinenza degli argomenti riservandosi la facoltà di approvare le proposte o concordare le eventuali modifiche.
Il razionale della sessione, l’elenco dei relatori/moderatori, il programma e le modalità di svolgimento dovranno essere inviati all’indirizzo congresso2021@sihta.it entro 90 giorni precedenti l’inizio del Congresso.
L’azienda sponsor si assumerà l’impegno di organizzare la sessione tematica secondo le consuete modalità di ingaggio: lettere di incarico a relatori e moderatori, pagamento di eventuali fee e/o rimborsi spese, cronoprogramma della sessione, editing del materiale di supporto, prove tecniche di collegamento.
Tutti i materiali dovranno essere inviati all’indirizzo congresso2021@sihta.it entro 45 giorni precedenti l’inizio del Congresso. È possibile affidare l’organizzazione dell’intera sessione, comprensiva degli aspetti sopraelencati, alla società KOS Comunicazione e Servizi Srl, Proviter Ecm e organizzatrice del XIV Congresso Sihta a fronte di un importo aggiuntivo da concordare con la stessa.
Video Aziendale nella pagina web21 dedicata al Congresso
Saranno ammessi Video Corporate aziendali i cui temi dovranno possibilmente ricalcare i concetti di innovazione, assistenza, qualità, ambiente, salvaguardia della salute, ricerca, cooperazione, servizi.
Il CS del Congresso valuterà eventuali diverse proposte. Il video dovrà risiedere sul server o sul canale YT/Vimeo dell’azienda, dovrà quindi essere fornita la necessaria stringa di codice affinché possa essere incorporato nelle pagine del sito Sihta.
È consigliabile l’invio dei materiali contestualmente alla sottoscrizione del contratto di sponsorizzazione affinché l’azienda possa avere immediata visibilità e per un tempo maggiore.
I materiali dovranno essere inviate all’indirizzo congresso2021@sihta.it
Logo Corporate Aziendale
Il logo Aziendale dovrà essere fornito in formato VETTORIALE PDF e in formato JPG allegando le eventuali specifiche standard per la sua corretta applicazione contestualmente al link di atterraggio.
È consigliabile l’invio del logo contestualmente alla sottoscrizione del contratto di sponsorizzazione affinché l’azienda possa avere immediata visibilità e per un tempo maggiore.
Il materiale dovrà essere inviato all’indirizzo congresso2021@sihta.it
Banner nella pagina web21 dedicata al Congresso
Il formato del Banner 542×80 px dovrà essere inviato in formato JPG, GIF, PNG e fornito del relativo link di atterraggio al sito aziendale.
È consigliabile l’invio del banner contestualmente alla sottoscrizione del contratto di sponsorizzazione affinché l’azienda possa avere immediata visibilità e per un tempo maggiore.
Il materiale dovrà essere inviato all’indirizzo congresso2021@sihta.it
Materiale content corporate (testo/immagine/video) nelle newsletter mensili Sihta
Informazioni/testo: Il testo deve essere corredato da un titolo e da un breve sommario il tutto compreso in un numero di 1.100 caratteri massimo. Nel caso il testo integrale dell’articolo fosse più lungo, può essere inserito il link continua>> che punta su una pagina di atterraggio nel sito dell’azienda. Immagini: le immagini devono essere in formato jpg. La redazione si riserva di ottimizzare i formati per l’adattamento allo standard grafico della newsletter. Video: maschera di collegamento, stringa di codice per incorporare il video, link di atterraggio su sito aziendale (se per ragioni tecniche il video non potesse essere incorporato direttamente all’interno della newsletter).
Il materiale pervenuto potrà essere oggetto di valutazione da parte del CS e della redazione per l’adattamento allo standard grafico della newsletter con riserva di modifica e/o integrazioni condivise e concordate.
Sono contemplati gli invii effettuati entro il 30 ottobre 2021.
Tutti i materiali per la redazione della newsletter dovranno essere inviati, entro la prima settimana di ogni mese, all’indirizzo congresso2021@sihta.it a partire dal mese successivo alla data di sottoscrizione del contratto.
Debriefing post congressuale tra Governance Sihta, Aziende sponsor
L’appuntamento ha come obiettivo il diretto confronto collaborativo sulle tematiche espresse durante i lavori Congressuali al fine di trarre le giuste “conclusioni” attraverso il confronto attivo e la cooperazione.
Inserzione pubblicitaria nella brochure Congressuale
La pagina di Pubblicità da inserire deve essere fornita in formato PDF (PDF/X-1a:2001) e con le seguenti misure: 17×24 cm con l’aggiunta di 5mm di abbondanza/rifilo. Facoltativa la fornitura di un link di atterraggio da inserire nel programma interattivo online.
Il materiale dovrà essere inviato all’indirizzo congresso2021@sihta.it
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 11Novembre 2020
UN’AGENZIA NAZIONALE DI HTA Quali vantaggi per i cittadini?
Considerare il Patient Involvement modalità per conoscere le istanze di innovazione provenienti dalle associazioni, per introdurre un approccio sociale e “partecipativo” nelle valutazioni, per aprirsi a meccanismi di interlocuzione che integrino i cittadini nella platea degli stakeholder di Teresa Petrangolini
Recentemente l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha definito l’Hta (Health technology assessment) tra gli strumenti fondamentali per garantire sostenibilità, qualità e accessibilità dei servizi sanitari universalistici come quello che abbiamo in Italia. Affinché ci sia però una diffusione vera di strumenti di valutazione forti e strutturati che permettano di basare le scelte di politica sanitaria su criteri di efficacia a vantaggio dei cittadini serve una Agenzia nazionale di Hta, come c’è in altri Paesi avanzati. Questo tema è diventato uno dei cavalli di battaglia della Sihta (Società Italiana di Hta) che dal 26 al 30 ottobre 2020 ha celebrato il suo XIII Congresso nazionale, con un titolo che parla da sé. “Hta è salute”. In preparazione dell’evento la stessa società ha redatto un position paper per ribadire sia la necessità di scommettere su tale sistema sia per strutturare la proposta di costituzione dell’Agenzia nazionale. Si dice nel documento: “L’Hta è un processo multidisciplinare che analizza e sintetizza le conoscenze scientifiche sugli aspetti sanitari, sociali, economici ed etici legati all’uso di una tecnologia sanitaria per trasformarle in informazioni al decisore in un modo sistematico, trasparente, obiettivo… continua>>
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 10Ottobre 2020
Una mappa da rivedere
L’Aifa pubblica le nuove linee guida per la domanda di rimborsabilità e prezzo di un medicinale. La strada è tracciata ma senza alcuni importanti punti di riferimento e per Sihta c’è ancora da fare. Ne parliamo con Americo Cicchetti, direttore di Altems e past president della società scientifica di Elisabetta Gramolini
In merito alle nuove linee guida che l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa) ha da poco definito per la compilazione del dossier a supporto della domanda di rimborsabilità e prezzo di un medicinale, la Società italiana di Health technology assessment (Sihta) ha sollevato alcune criticità. La stessa Aifa ha lasciato spazio ai soggetti interessati per presentare modifiche e integrazioni. Un’occasione che verrà subito colta anche dalla Sihta come spiega Americo Cicchetti, past president della società e direttore Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari Altems dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Professore, come giudica le nuove linee guida proposte dall’Aifa? Il precedente format risaliva al 2001 ma le nuove linee guida non tengono pienamente conto dell’evoluzione nel frattempo intervenuta nello scenario del sistema sanitario e nell’innovazione tecnologica nel mondo del farmaco. Rappresentano un’occasione persa. Se l’obiettivo era quello di contenere la spesa, sono delle buone linee guida ma se era portare prodotti a maggior valore allora sono carenti. Alcuni strumenti per cui l’Italia è stata anticipatrice, come il sistema di pagamento basato sugli esiti, hanno poco spazio…continua>>
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 9Settembre 2020
L’HTA migliora la salute dei cittadini
In modalità online con un ricco programma, tra le sessioni plenarie e quelle di approfondimento, l’appuntamento 2020 del Congresso conferma il suo principio ispiratore “HTA è Salute”. Ne parliamo con Pietro Derrico, Presidente SIHTA, e Giandomenico Nollo, Presidente del Congresso. Partiamo dalla scelta del tema di quest’anno. In che modo l’HTA può migliorare la salute dei cittadini? In questo periodo non si può non parlare di Covid-19: l’HTA può essere d’aiuto in situazioni emergenziali come questa? Il rilancio del SSN, quale potrebbe essere il ruolo dell’HTA? Sanità come investimento, l’Italia è pronta? Sono queste solo alcune delle domande…continua>>
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 8Agosto 2020
NUOVE PROSPETTIVE PER L’HTA
Qualità, sostenibilità ed equità di accesso ai servizi sanitari dipendono oggi più che mai dalle corrette scelte tecnologiche che devono supportare l’innovazione clinica, tecnologica e organizzativa a beneficio dei cittadini e del sistema Paese. Per realizzare questo obiettivo è indispensabile disporre di un efficiente ecosistema di Hta che, grazie alla regia di un’Agenzia Nazionale, metta in rete le competenze dei professionisti e si integri con i livelli decisionali regionali garantendo salute per tutti e opportunità di crescita economica e occupazionale… continua>>
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 7Luglio 2020
HTA È ora dell’agenzia
I tempi sono maturi per creare un nuovo organismo a livello nazionale. Pietro Derrico, presidente della Sihta, illustra il position paper della società scientifica di Elisabetta Gramolini
Uno strumento necessario a vantaggio del Servizio sanitario nazionale. Così la Sitha, Società Italiana di Health Technology Assessment, lancia con un position paper la proposta di istituire una Agenzia nazionale di Hta. Pietro Derrico, Presidente della società scientifica e responsabile Funzione Tecnologie ed Unità di Ricerca Health Technology Assessment and Safety dell’Irccs Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ne delinea le finalità e le caratteristiche… continua>>
Articolo estratto da Panorama della Sanità – n. 5Maggio 2020
Ora più che mai l’Agenzia nazionale Hta
L’emergenza ha mostrato la necessità per il Paese di disporre di un organismo capace di dare risposte strutturate e solide di Giandomenico Nollo e Emanuele Torri
La Sanità pubblica rappresenta uno dei temi più sfidanti per la Hta (valutazione delle Tecnologie Sanitarie). Analizzavamo questo concetto lo scorso ottobre alla conferenza nazionale di Sihta in una sessione organizzata congiuntamente con la Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità pubblica (SItI). Il punto di partenza era la discussione ancora in atto nel 2019 sulla prescrizione vaccinale. Alla luce della epidemia da Covid-19 che ci ha costretti all’utilizzo della più vecchia tra le tecnologie di salute pubblica, ovvero una prolungata quarantena, le discussioni del 2019 sembrano a distanza siderale… continua>>
La formazione è uno dei principali assi strategici per la diffusione della cultura e della pratica dell’Health Tecnology Assessment in Italia. Solo il sedici percento dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia in Italia prevedono la prevedono nei programmi didattici di Anna Odone e Carlo Favaretti
Un virtuoso utilizzo dell’Hta a supporto dell’introduzione di innovazione sanitaria efficace, equa, sicura e appropria non può prescindere dal disporre di un’infrastruttura normativa adeguata da modelli e metodologie di riferimento solidi, e da operatori formati per applicarli. Nel contesto multi-dimensionale e multi-disciplinare dell’Hta la nostra sensazione è che la classe degli operatori di sanità pubblica, nonché della professione medica in generale e degli operatori sanitari non sia oggi adeguatamente formata… continua>>
Il recente insediamento del nuovo Ministro della Salute, la nomina del Direttore Generale di Aifa, le nuove linee di attività dell’Iss e di Agenas, i percorsi della Conferenza Stato-Regioni delineano uno scenario di cambiamento nel campo dei farmaci di Andrea Messori e Giandomenico Nollo
Il governo dei farmaci è un settore caratterizzato da un forte dibattito sia per l’impatto sociale ed economico delle decisioni prese in questo campo, sia per la caratura e rilevanza internazionale di questo mercato. È infatti ancora in discussione la risoluzione presentata dall’Italia alla Oms su cui si sono a suo tempo impegnati sia il precedente ministro sia l’allora Direttore di Aifa. Si tratta di unarisoluzioneche, nella sua versione iniziale (documento A72/17 Aprile 2019), prevedeva –per le aziende farmaceutiche di tutto il mondo- la trasparenza dei prezzi praticati nei vari paesi e dei costi di produzione. Obiettivo della risoluzione era quello di calmierare i prezzi dei farmaci imponendo un massimale perognispecialitàbasato principalmente sul costo di produzione…continua>>
I soldi ci sono, le idee di investimento anche, l’HTA dov’è?
Come ampiamente previsto e anticipato, il PNRR, dedica cospicue risorse al tema salute a cui non solo è dedicata la Mission n.6 con uno stanziamento di oltre 15 miliardi di Euro ma al quale è anche è possibile associare, sebbene in maniera indiretta, alcuni degli interventi presenti nelle diverse Mission di cui è composto sulla base dei positivi effetti collaterali che potrebbero determinarsi (ad es. digitalizzazione, ecologia, ricerca) in particolare in una logica di one Health dichiarata elemento caratterizzante degli obiettivi di salute prossimi futuri.
Tra le idee fondanti la mission 6 viene dichiarata la necessità di “perseguire un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema” nonché un forte accento viene posto sull’innovazione delle cure e del SSN in toto. Poiché questi temi, non solo presi singolarmente, ma soprattutto se approcciati nel loro complesso, sono parte costitutiva della metodologia dell’Health Technology Assessment, nonché elementi core nello svolgimento dei processi che portano alla realizzazione dei c.d. report di HTA, si rimane francamente disorientati nel constatare che il testo non fa menzione esplicita o implicita della metodologia HTA e della necessità di valutare con attenzione, metodo multidisciplinare e con chiari obiettivi di salute i tanti miliardi che saranno disponibili. Ancor di più se si considera, concetto sempre ben presente nella comunità scientifica e professionale di HTA, che quest’ultimo, da almeno un decennio, è considerato, sia in seno al Parlamento Europeo che al WHO, uno strumento fondamentale per garantire la sostenibilità, la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari a carattere universalistico. Il dubbio è che la percepita necessità di estrema rapidità nell’implementazione degli interventi previsti, divenga alibi di un mancato approccio HTA e in parte si leghi all’attuale polemica sulla necessità di semplificare i bandi di gara. La sfida portata dal PNRR crediamo meriti una particolare e mirata attenzione a non fare solo presto ma a fare bene. L’assenza di una valutazione HTA non sembra un buon viatico di garanzia in tal senso. L’esigenza di rispettare tempistiche rigorose dovrebbero portare piuttosto ad una accelerazione in termini di organizzazione (magari seguendo quanto proposto da SIHTA nel Position Paper del luglio 2020) e mobilitazione delle migliori risorse già presenti nel Paese per studiare le diverse alternative e solo successivamente dare esecuzione agli interventi previsti, garantendo quindi l’ottimizzazione del valore derivante dall’utilizzo delle risorse del PNRR. Ad oggi non è dato sapere se ci sarà modo di attuare ed adoperare tale metodologia nelle attività di implementazione della mission n. 6, ma rimane ferma la convinzione di quali e quanti benefici ciò apporterebbe, così come la disponibilità di SIHTA e della comunità di studiosi e professionisti che essa rappresenta.
Risorse per l’emergenza o risorse per il futuro?
È ormai evidente a tutti che le risorse a disposizione del nostro Ssn debbano essere aumentate così da garantire non solo una risposta immediata alle conseguenze dell’emergenza sanitaria ma anche e soprattutto garantire una duratura sostenibilità del Sistema stesso e di welfare nel suo complesso.
Ma quali risorse? Si, mediante il Next Generation EU il Paese potrebbe contare su risorse importanti che, però, non sarebbero vincolate per la Sanità. Un passo in avanti che non deve far perdere di vista l’obiettivo principale, garantire un Nuovo Rinascimento stabile e duraturo per il nostro Ssn. Perché allora non si fa più riferimento alle risorse, aggiuntive, che potrebbero arrivare dal MES per la sanità? Va ricordato che, a differenza di quanto avvenuto in passato, la condizionalità concordata all’inizio non cambierà durante il periodo nel quale la linea di credito sarà disponibile. Il solo requisito per ottenere il prestito è nel modo in cui si spende il denaro (ci mancherebbe altro). Quindi, non ci sarà l’attivazione di programmi di aggiustamento macroeconomico, come si paventava inizialmente. Queste premesse obbligano ad una riflessione importante tanto gli studiosi che i decisori. Da parte di chi scrive, e non solo, sembra proprio andarsi a profilare all’orizzonte uno scenario forse irripetibile per il nostro Ssn e quello di Welfare nel suo complesso. Si intravede, infatti, la possibilità concreta di poter disporre di risorse ingenti (circa 36 miliardi di Euro, ad un tasso bassissimo) come non si erano mai viste in passato, tali da permettere una riorganizzazione completa del nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) con importanti ricadute positive sulla collettività e sul sistema economico del Paese. Irripetibile in quanto con il prestito Mes di nuovo modello si possono coprire i costi sanitari “diretti e indiretti”, cura e prevenzione. L’intervento MES come il Next Generation dovrebbero, infatti, avere un progetto chiaro, trasparente e basato su scelte prioritizzate con logiche di HTA. È nell’interesse del Paese e dei cittadini utilizzare il MES e per fare questo, accanto al lodevole sforzo del Ministero della Salute nell’assicurarsi, dopo molti anni, delle risorse importanti, il MES, con la mole di risorse aggiuntive, potrebbe garantire una rinascita del nostro sistema di Welfare indirizzato al reale fabbisogno dei nostri cittadini.
“Se sia più nobile pel Ssn soffrire colpi di fionda e dardi d’atroce fortuna o prender armi contro un mare d’affanni e, opponendosi, por loro fine? Cambiare, Ordinare, Innovare… nient’altro, e con un adeguato fondo porre fine al dolore ai mille tumulti naturali di cui il Ssn è ostaggio.”
L’HTA per disegnare il futuro dei nostri ospedali
Tra le altre cose, la pandemia ha reso evidente come gran parte della dotazione strutturale ospedaliera italiana sia non solo materialmente vetusta ma anche funzionalmente obsoleta e risultato di un ritardo accumulato negli anni nella revisione dei parametri di progettazione, di realizzazione e di utilizzo degli Ospedali.
L’iniezione di risorse finanziare, oggi finalmente riconosciuta inderogabile, potrebbe costituire una grande opportunità per rinnovare i nostri ospedali, rendendoli capaci di adeguare elasticamente la propria risposta in funzione della domanda (per tipologia e volumi), massimizzando l’appropriatezza dell’offerta in funzione dell’intensità di cura “istantaneamente” richiesta. Spazi e tecnologie degli ospedali dovrebbero essere attentamente valutati e progettati anche in funzione della necessaria integrazione con le cure territoriali. Lo sviluppo della medicina del territorio dovrà infatti essere sinergico con la riorganizzazione della rete ospedaliera per dare vita ad un vero e proprio network di cura in cui per ogni nodo sia chiaramente definita la funzione: prevenzione, acuzia, cronicità, riabilitazione, educazione alla salute ecc. Le sfide tecnologiche ed organizzative, determinate dal quadro sin qui presentato, potranno trovare adeguata risposta solamente con il contributo discriminate, metodologicamente sistemico, dell’HTA, declinato in un’ottica di puntuale e costante collegamento ed interazione tra i diversi livelli valutativi, così come proposto nel recente Position Paper SIHTA (Per un Sistema Italiano di HTA, giugno 2020).
Vaccini anti Covid: profili di sicurezza sovrapponibili
Fin dall’inizio della pandemia tutto il mondo si è ritrovato a considerare e rielaborare nuove strategie comportamentali quali distanziamento fisico, uso della mascherina, lavaggio frequente e disinfezione delle mani. Abbiamo inoltre avuto modo di ripassare dai vecchi libri di scuola il significato del termine vaccino: “un farmaco biologico sviluppato con lo scopo di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi deputati a combattere un’infezione causata da un determinato microrganismo”.
Attualmente in Italia sono disponibili 3 vaccini contro il COVID-19 sviluppati rispettivamente da Pfizer-BioNTech, Moderna e Oxford/AstraZeneca. Un ulteriore vaccino, prodotto da Johnson&Johnson (J&J), è stato recentemente autorizzato dall’agenzia europea per i medicinali EMA (European Medicines Agency). L’aspetto fondamentale che differenzia i vaccini Pfizer e Moderna dagli altri due vaccini sviluppati da Oxford/AstraZeneca e J&J riguarda la tecnologia di formulazione. Il vaccino Oxford/AstraZeneca sfrutta una tecnica utilizzata comunemente per la formulazione dei vaccini, ovvero quella del vettore virale: un virus viene svuotato del suo materiale genetico, reso quindi inoffensivo e riempito con del materiale genetico codificante la parte antigenica del patogeno d’interesse. Nel caso di Oxford/AstraZeneca è stato scelto come vettore virale un adenovirus di scimpanzé modificato per veicolare il materiale genetico codificante per la proteina Spike (S) del virus SARS-CoV-2. Questo tipo di formulazione è la più facile da maneggiare in quanto può essere conservata in comuni frigoriferi ad una temperatura tra 2°C e 8°C. Anche l’ultimo vaccino autorizzato, sviluppato da J&J, sfrutta la tecnologia del vettore virale sopra descritta; ciò che lo differenzia dal vaccino Oxford/AstraZeneca è la temperatura di conservazione: la formulazione di J&J, infatti va tenuta a -20°C e rimane stabile tra i 2°C e 8°C per 3 mesi. Pfizer-BioNTech e Moderna, invece, hanno sviluppato un vaccino ad RNA messaggero (mRNA), codificante per la proteina Spike. L’RNA o acido ribonucleico è una molecola polimerica, normalmente presente nel nostro organismo, implicata in vari ruoli biologici di tra cui la codifica e l’espressione dei geni;
Anticorpi Monoclonali, non per tutti
La pandemia ha determinato un’accelerazione della ricerca e rivoluzionato tutti gli standard vigenti appena un anno fa, dando spazio ad elementi di emergenza anche in carenza di solide ed inequivocabili prove di efficacia.
di Andrea Messori e Giandomenico Nollo
L’esempio più recente di questa emergenza autorizzativa è stato senz’altro il dibattito scientifico e mediatico sul tema degli anticorpi monoclonali nei pazienti con Covid di gravità lieve o moderata. La discussione sulla validità e l’appropriatezza di questa classe di farmaci ha infatti interessato l’ampia comunità scientifica internazionale e tutti i paesi del mondo occidentale.Nelle scorse settimane anche nell’agenzia regolatoria italiana le posizioni differenti si sono confrontate accesamente, e ampio risalto mediatico è stato dato alle diverse posizioni sollevate dalla decisione di introdurre questo farmaco nelle opzioni terapeutiche per i pazienti Covid-19. La fase più acuta del confronto si è ora conclusa, in Italia i primi due anticorpi monoclonali sono stati approvati con un provvedimento ad hoc e, analogamente…
Ce lo chiede Sun Tzu, dobbiamo essere preparati
Se quella che stiamo vivendo è una sorta di guerra mondiale tra noi poveri e dispersi esseri umani e un esercito di piccoli virus capaci di penetrare le nostre difese, di restare in aria sospesi fino a colpirci appena abbassiamo la mascherina, di cambiare e mutare forma per esser sempre più letali, allora forse dovremmo chiedere ai generali come combattere e vincere.
Assumendo per vero che questo esercito si sia formato ed addestrato in Cina, forse dovremmo chiedere ad un generale Cinese come si debba combatte.SunTzu, filosofo, Generale e stratega Militare vissuto nel 600 AC, che sembra vanti una lunga esperienza nell’arte della guerra, potrebbe infatti aiutarci con alcune delle sue affermazioni per cui è rimasto famoso ed ancora oggi ascoltato. Tra queste mi soffermerei su due:
Soltanto coloro che si calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto.
Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.
In entrambe si evidenzia la necessità di essere preparati, di prevedere e guardare avanti, e farlo in anticipo, molto più avanti di ciò che l’angusta visione sotto il fuoco nemico consentirà …
HTAi 2021 – Il Congresso Annuale, che quest’anno sarà in modalità virtuale, si terrà tra il 19 ed il 23 giugno 2021
Società Italiana di Igiene,Medicina Preventiva e Sanità Pubblica
Linee guida e HTA: un connubio da consolidare nell’ordinarietà e nell’emergenza
La medicina basata sull’evidenza rappresenta un elemento chiave per il conseguimento degli obiettivi di qualità e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. L’Health Technology Assessment e le linee guida, oltre a rappresentare validi strumenti per promuovere la medicina basata sull’evidenza, condividono aspetti metodologici, criticità e potenzialità. Il recente position paper rilasciato dalla Società Italiana di HTA sottolinea come l’ecosistema HTA sia ancora frammentario e manchi di coordinamento e di tempestività. Quest’ultimo aspetto rappresenta una criticità anche del Sistema Nazionale Linee Guida. Tuttavia, alla luce dei recenti avvenimenti epidemiologici, risulta necessario rafforzare sinergie e semplificare processi per far sì che tali strumenti siano resi tempestivamente disponibili ai decisori. Con questo webinar si approfondiranno le reciproche relazioni tra linee guida e HTA dando spazio agli aspetti metodologici e applicativi con un focus sulle criticità e sulle opportunità emerse con la pandemia da SARS-CoV-2.
“Innovazione tramite l’HTA” è il titolo del XVIII Meeting Annuale HTAi – Manchester 2021
L’incontro annuale HTAi di quest’anno si svolgerà dal 19 al 23 giugno 2021 a Manchester e affronterà gli approcci adattativi all’HTA che possono rappresentare una solida base nell’innovazione dei sistemi sanitari. Con la rapida evoluzione delle nuove tecnologie, le nuove sfide che emergono anche sulle tematiche legate all’HTA. Visita il sito >>
ll monitoraggio dell’efficacia dei vaccini contro l’infezione da SARS-CoV-2. Primi risultati degli studi di popolazione
Dopo il calo fisiologico che è stato registrato nelle settimane centrali di agosto, la campagna vaccinale procede lentamente lasciandoci anche a settembre molto lontani dalle soglie minime di sicurezza. Rimangono infatti ancora molti gli indecisi e dubbiosi oltre ad una consistente e abbastanza numerosa e rumorosa frangia di fortemente contrari. Questo nonostante i numeri ci dicano che completare il ciclo garantisce una forte protezione, dall’infezione e ancor più alta dal rischio di conseguenze gravi (ricovero, ricovero in terapia intensiva, morte).
Studi osservazionali condotti in UK, Israele, e Italia, sulla popolazione generale, o su operatori sanitari, evidenziano una riduzione del rischio di ricovero (ordinario e in terapia intensiva) e del rischio di mortalità nei soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, rispetto ai non vaccinati. L’analisi dei trend temporali, in Israele, ha evidenziato una stretta associazione tra l’andamento della copertura vaccinale e il calo del numero dei casi e delle ospedalizzazioni (ricoveri ordinari e in terapia intensiva), evidente inizialmente nelle fasce di età che avevano avuto accesso prioritario al vaccino e a seguire in quelle arruolate in tempi successivi nel programma vaccinale.
I dati italiani del sistema di sorveglianza dell’ISS, pubblicati a Giugno 2021, stimano una efficacia vaccinale nelle fasce di età più anziane (over 60) pari al 90% per il rischio di ricovero ordinario e al 97% per il rischio di ricovero in terapia intensiva e di decesso. Valori poco più elevati erano stimati per le fasce di età più giovani.
La riduzione delle ospedalizzazioni contribuisce a mitigare l’impatto indiretto del Covid-19 sulla salute della popolazione, in particolar modo delle persone più fragili e affette da malattie croniche, conseguente a ritardi di accesso ai servizi sanitari e all’annullamento di prestazioni urgenti o differibili. Con la diffusione delle campagne vaccinali appare però urgente disporre di dati utili a valutare in quale misura questi vaccini possano prevenire l’infezione asintomatica da SARS-CoV-2, per orientare le raccomandazioni di sanità pubblica per i soggetti vaccinati. Inoltre, l’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di infezione asintomatica, può essere considerata un indicatore dell’impatto del vaccino nel prevenire la trasmissione del virus.
Una recente metanalisi condotta da ricercatori dell’Istituto Koch ha analizzato i dati disponibili relativamente all’efficacia dei vaccini nel ridurre il rischio di infezione. I risultati di 17 studi, condotti in 8 paesi diversi (8 su operatori sanitari, 7 su popolazione generale e 2 su assistiti in strutture per lungodegenti) confermano, nei soggetti che avevano completato la schedula prevista, una elevata efficacia dei vaccini (Pfizer, Astra-Zeneca, Moderna, Janssen), variabile tra il 61.7% e il 98.6%. La maggioranza degli studi riporta stime di efficacia variabili tra l’80% e il 90% e non sono state osservate differenze in relazione ad età o tipo di vaccino. Gli studi che avevano specificamente esaminato l’effetto protettivo dei vaccini per le infezioni asintomatiche hanno riportato stime di efficacia variabili tra l’80% e il 90%.
Nei soggetti vaccinati la carica virale dei soggetti infettati sembra più bassa carica e la durata del tempo di eliminazione del virus sembrano ridotti rispetto ai non-vaccinati.
L’effetto protettivo dei vaccini si manteneva anche per la cosiddetta variante inglese (B.1.1.7), mentre l’efficacia sembra ridotta per il rischio di contrarre l’infezione per la più recente variante Delta, anche si mantiene invariata la riduzione del rischio di ospedalizzazione. Questi dati suggeriscono quindi che i vaccini contro l’infezione da SARS-CoV-2 sono efficaci nel prevenire non solo le infezioni sintomatiche, ma anche quelle asintomatiche, e che, anche se i soggetti vaccinati possono in alcuni casi contrarre l’infezione, la probabilità che contribuiscano a trasmetterla è ridotta. In una prospettiva di sanità pubblica, la vaccinazione può non solo limitare gli effetti indiretti della pandemia, dovuti alle restrizioni dell’offerta di prestazioni per patologie croniche, ma anche contenere la diffusione dell’infezione.
I soldi ci sono, le idee di investimento anche, l’HTA dov’è?
Come ampiamente previsto e anticipato, il PNRR, dedica cospicue risorse al tema salute a cui non solo è dedicata la Mission n.6 con uno stanziamento di oltre 15 miliardi di Euro ma al quale è anche è possibile associare, sebbene in maniera indiretta, alcuni degli interventi presenti nelle diverse Mission di cui è composto sulla base dei positivi effetti collaterali che potrebbero determinarsi (ad es. digitalizzazione, ecologia, ricerca) in particolare in una logica di one Health dichiarata elemento caratterizzante degli obiettivi di salute prossimi futuri.
Tra le idee fondanti la mission 6 viene dichiarata la necessità di “perseguire un più efficace collegamento fra la ricerca, l’analisi dei dati, le cure e la loro programmazione a livello di sistema” nonché un forte accento viene posto sull’innovazione delle cure e del SSN in toto.
Poiché questi temi, non solo presi singolarmente, ma soprattutto se approcciati nel loro complesso, sono parte costitutiva della metodologia dell’Health Technology Assessment, nonché elementi core nello svolgimento dei processi che portano alla realizzazione dei c.d. report di HTA, si rimane francamente disorientati nel constatare che il testo non fa menzione esplicita o implicita della metodologia HTA e della necessità di valutare con attenzione, metodo multidisciplinare e con chiari obiettivi di salute i tanti miliardi che saranno disponibili.
Ancor di più se si considera, concetto sempre ben presente nella comunità scientifica e professionale di HTA, che quest’ultimo, da almeno un decennio, è considerato, sia in seno al Parlamento Europeo che al WHO, uno strumento fondamentale per garantire la sostenibilità, la qualità e l’accessibilità dei servizi sanitari a carattere universalistico.
Il dubbio è che la percepita necessità di estrema rapidità nell’implementazione degli interventi previsti, divenga alibi di un mancato approccio HTA e in parte si leghi all’attuale polemica sulla necessità di semplificare i bandi di gara. La sfida portata dal PNRR crediamo meriti una particolare e mirata attenzione a non fare solo presto ma a fare bene. L’assenza di una valutazione HTA non sembra un buon viatico di garanzia in tal senso.
L’esigenza di rispettare tempistiche rigorose dovrebbero portare piuttosto ad una accelerazione in termini di organizzazione (magari seguendo quanto proposto da SIHTA nel Position Paper del luglio 2020) e mobilitazione delle migliori risorse già presenti nel Paese per studiare le diverse alternative e solo successivamente dare esecuzione agli interventi previsti, garantendo quindi l’ottimizzazione del valore derivante dall’utilizzo delle risorse del PNRR.
Ad oggi non è dato sapere se ci sarà modo di attuare ed adoperare tale metodologia nelle attività di implementazione della mission n. 6, ma rimane ferma la convinzione di quali e quanti benefici ciò apporterebbe, così come la disponibilità di SIHTA e della comunità di studiosi e professionisti che essa rappresenta.
È ormai evidente a tutti che le risorse a disposizione del nostro Ssn debbano essere aumentate così da garantire non solo una risposta immediata alle conseguenze dell’emergenza sanitaria ma anche e soprattutto garantire una duratura sostenibilità del Sistema stesso e di welfare nel suo complesso.
Ma quali risorse? Si, mediante il Next Generation EU il Paese potrebbe contare su risorse importanti che, però, non sarebbero vincolate per la Sanità. Un passo in avanti che non deve far perdere di vista l’obiettivo principale, garantire un Nuovo Rinascimento stabile e duraturo per il nostro Ssn.
Perché allora non si fa più riferimento alle risorse, aggiuntive, che potrebbero arrivare dal MES per la sanità?
Va ricordato che, a differenza di quanto avvenuto in passato, la condizionalità concordata all’inizio non cambierà durante il periodo nel quale la linea di credito sarà disponibile. Il solo requisito per ottenere il prestito è nel modo in cui si spende il denaro (ci mancherebbe altro). Quindi, non ci sarà l’attivazione di programmi di aggiustamento macroeconomico, come si paventava inizialmente. Queste premesse obbligano ad una riflessione importante tanto gli studiosi che i decisori. Da parte di chi scrive, e non solo, sembra proprio andarsi a profilare all’orizzonte uno scenario forse irripetibile per il nostro Ssn e quello di Welfare nel suo complesso. Si intravede, infatti, la possibilità concreta di poter disporre di risorse ingenti (circa 36 miliardi di Euro, ad un tasso bassissimo) come non si erano mai viste in passato, tali da permettere una riorganizzazione completa del nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) con importanti ricadute positive sulla collettività e sul sistema economico del Paese. Irripetibile in quanto con il prestito Mes di nuovo modello si possono coprire i costi sanitari “diretti e indiretti”, cura e prevenzione. L’intervento MES come il Next Generation dovrebbero, infatti, avere un progetto chiaro, trasparente e basato su scelte prioritizzate con logiche di HTA.
È nell’interesse del Paese e dei cittadini utilizzare il MES e per fare questo, accanto al lodevole sforzo del Ministero della Salute nell’assicurarsi, dopo molti anni, delle risorse importanti, il MES, con la mole di risorse aggiuntive, potrebbe garantire una rinascita del nostro sistema di Welfare indirizzato al reale fabbisogno dei nostri cittadini.
"Se sia più nobile pel Ssn soffrire colpi di fionda e dardi d'atroce fortuna o prender armi
contro un mare d'affanni e, opponendosi, por loro fine?
Cambiare, Ordinare, Innovare… nient'altro, e con un adeguato fondo porre fine al dolore
ai mille tumulti naturali di cui il Ssn è ostaggio."
L’HTA per disegnare il futuro dei nostri ospedali
Tra le altre cose, la pandemia ha reso evidente come gran parte della dotazione strutturale ospedaliera italiana sia non solo materialmente vetusta ma anche funzionalmente obsoleta e risultato di un ritardo accumulato negli anni nella revisione dei parametri di progettazione, di realizzazione e di utilizzo degli Ospedali.
L’iniezione di risorse finanziare, oggi finalmente riconosciuta inderogabile, potrebbe costituire una grande opportunità per rinnovare i nostri ospedali, rendendoli capaci di adeguare elasticamente la propria risposta in funzione della domanda (per tipologia e volumi), massimizzando l’appropriatezza dell’offerta in funzione dell’intensità di cura “istantaneamente” richiesta. Spazi e tecnologie degli ospedali dovrebbero essere attentamente valutati e progettati anche in funzione della necessaria integrazione con le cure territoriali. Lo sviluppo della medicina del territorio dovrà infatti essere sinergico con la riorganizzazione della rete ospedaliera per dare vita ad un vero e proprio network di cura in cui per ogni nodo sia chiaramente definita la funzione: prevenzione, acuzia, cronicità, riabilitazione, educazione alla salute ecc. Le sfide tecnologiche ed organizzative, determinate dal quadro sin qui presentato, potranno trovare adeguata risposta solamente con il contributo discriminate, metodologicamente sistemico, dell’HTA, declinato in un’ottica di puntuale e costante collegamento ed interazione tra i diversi livelli valutativi, così come proposto nel recente Position Paper SIHTA (Per un Sistema Italiano di HTA, giugno 2020).
Fin dall’inizio della pandemia tutto il mondo si è ritrovato a considerare e rielaborare nuove strategie comportamentali quali distanziamento fisico, uso della mascherina, lavaggio frequente e disinfezione delle mani. Abbiamo inoltre avuto modo di ripassare dai vecchi libri di scuola il significato del termine vaccino: “un farmaco biologico sviluppato con lo scopo di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi deputati a combattere un’infezione causata da un determinato microrganismo”.
Attualmente in Italia sono disponibili 3 vaccini contro il COVID-19 sviluppati rispettivamente da Pfizer-BioNTech, Moderna e Oxford/AstraZeneca. Un ulteriore vaccino, prodotto da Johnson&Johnson (J&J), è stato recentemente autorizzato dall’agenzia europea per i medicinali EMA (European Medicines Agency). L’aspetto fondamentale che differenzia i vaccini Pfizer e Moderna dagli altri due vaccini sviluppati da Oxford/AstraZeneca e J&J riguarda la tecnologia di formulazione.
Il vaccino Oxford/AstraZeneca sfrutta una tecnica utilizzata comunemente per la formulazione dei vaccini, ovvero quella del vettore virale: un virus viene svuotato del suo materiale genetico, reso quindi inoffensivo e riempito con del materiale genetico codificante la parte antigenica del patogeno d’interesse. Nel caso di Oxford/AstraZeneca è stato scelto come vettore virale un adenovirus di scimpanzé modificato per veicolare il materiale genetico codificante per la proteina Spike (S) del virus SARS-CoV-2. Questo tipo di formulazione è la più facile da maneggiare in quanto può essere conservata in comuni frigoriferi ad una temperatura tra 2°C e 8°C. Anche l’ultimo vaccino autorizzato, sviluppato da J&J, sfrutta la tecnologia del vettore virale sopra descritta; ciò che lo differenzia dal vaccino Oxford/AstraZeneca è la temperatura di conservazione: la formulazione di J&J, infatti va tenuta a -20°C e rimane stabile tra i 2°C e 8°C per 3 mesi.
Pfizer-BioNTech e Moderna, invece, hanno sviluppato un vaccino ad RNA messaggero (mRNA), codificante per la proteina Spike. L’RNA o acido ribonucleico è una molecola polimerica, normalmente presente nel nostro organismo, implicata in vari ruoli biologici di tra cui la codifica e l’espressione dei geni;
Anticorpi Monoclonali, non per tutti
di Andrea Messori e Giandomenico Nollo
La pandemia ha determinato un’accelerazione della ricerca e rivoluzionato tutti gli standard vigenti appena un anno fa, dando spazio ad elementi di emergenza anche in carenza di solide ed inequivocabili prove di efficacia. L’esempio più recente di questa emergenza autorizzativa è stato senz’altro il dibattito scientifico e mediatico sul tema degli anticorpi monoclonali nei pazienti con Covid di gravità lieve o moderata. La discussione sulla validità e l’appropriatezza di questa classe di farmaci ha infatti interessato l’ampia comunità scientifica internazionale e tutti i paesi del mondo occidentale.Nelle scorse settimane anche nell’agenzia regolatoria italiana le posizioni differenti si sono confrontate accesamente, e ampio risalto mediatico è stato dato alle diverse posizioni sollevate dalla decisione di introdurre questo farmaco nelle opzioni terapeutiche per i pazienti Covid-19. La fase più acuta del confronto si è ora conclusa, in Italia i primi due anticorpi monoclonali sono stati approvati con un provvedimento ad hoc e, analogamente…
Se quella che stiamo vivendo è una sorta di guerra mondiale tra noi poveri e dispersi esseri umani e un esercito di piccoli virus capaci di penetrare le nostre difese, di restare in aria sospesi fino a colpirci appena abbassiamo la mascherina, di cambiare e mutare forma per esser sempre più letali, allora forse dovremmo chiedere ai generali come combattere e vincere. Assumendo per vero che questo esercito si sia formato ed addestrato in Cina, forse dovremmo chiedere ad un generale Cinese come si debba combatte.SunTzu, filosofo, Generale e stratega Militare vissuto nel 600 AC, che sembra vanti una lunga esperienza nell’arte della guerra, potrebbe infatti aiutarci con alcune delle sue affermazioni per cui è rimasto famoso ed ancora oggi ascoltato. Tra queste mi soffermerei su due:
Soltanto coloro che si calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto.
Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.
In entrambe si evidenzia la necessità di essere preparati, di prevedere e guardare avanti, e farlo in anticipo, molto più avanti di ciò che l’angusta visione sotto il fuoco nemico consentirà …
HTAi 2021 – Il Congresso Annuale, che quest’anno sarà in modalità virtuale, si terrà tra il 19 ed il 23 giugno 2021
Società Italiana di Igiene,Medicina Preventiva e Sanità Pubblica
Linee guida e HTA: un connubio da consolidare nell’ordinarietà e nell’emergenza
La medicina basata sull’evidenza rappresenta un elemento chiave per il conseguimento degli obiettivi di qualità e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. L’Health Technology Assessment e le linee guida, oltre a rappresentare validi strumenti per promuovere la medicina basata sull’evidenza, condividono aspetti metodologici, criticità e potenzialità. Il recente position paper rilasciato dalla Società Italiana di HTA sottolinea come l’ecosistema HTA sia ancora frammentario e manchi di coordinamento e di tempestività. Quest’ultimo aspetto rappresenta una criticità anche del Sistema Nazionale Linee Guida. Tuttavia, alla luce dei recenti avvenimenti epidemiologici, risulta necessario rafforzare sinergie e semplificare processi per far sì che tali strumenti siano resi tempestivamente disponibili ai decisori. Con questo web21inar si approfondiranno le reciproche relazioni tra linee guida e HTA dando spazio agli aspetti metodologici e applicativi con un focus sulle criticità e sulle opportunità emerse con la pandemia da SARS-CoV-2.
“Innovazione tramite l’HTA” è il titolo del XVIII Meeting Annuale HTAi – Manchester 2021
L’incontro annuale HTAi di quest’anno si svolgerà dal 19 al 23 giugno 2021 a Manchester e affronterà gli approcci adattativi all’HTA che possono rappresentare una solida base nell’innovazione dei sistemi sanitari. Con la rapida evoluzione delle nuove tecnologie, le nuove sfide che emergono anche sulle tematiche legate all’HTA.Visita il sito ufficiale dell’evento >>
Mercoledì 17 giugno 2020 Appuntamento online dalle ore 11,00 alle ore 13,00
Scegliere un percorso di cura piuttosto che un altro non impatta solo sulla salute del paziente. Ci sono ricadute sociali, organizzative e anche economiche. La tecnologia è parte centrale di questo processo. Ogni giorno medici e manager della sanità devono prendere decisioni rapide che siano le migliori possibili. L’HTA è lo strumento che li aiuta, ma scopriamo insieme di cosa si tratta, come funziona, chi lo utilizza… Per un futuro dove la sanità sia efficace ed efficiente.
Il Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneria Clinica 2020 si terrà in autunno
Spostamento al 2021 il Convegno dedicato al Nuovo Regolamento europeo sui dispositivi medici e decisione di tenere il Convegno Nazionale 2020 dell’Ingegneria clinica italiana in formato digitale su piattaforma interattiva: sono i due temi di una nota inviata a tutti gli associati da parte dell’Associazione Italiana Ingegneria Clinica, che ha deciso così di evitare a tutti i professionisti di settore ulteriori attese in merito al suo evento nazionale (che comprenderà nei suoi lavori anche l’Assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche associative). “Il protrarsi della condizione emergenziale causata dal Covid-19″, è quanto comunicato dal Direttivo AIIC, “e l’imprevedibilità dell’evoluzione della situazione sanitaria nei prossimi mesi autunnali sta comportando il rinvio di gran parte degli eventi congressuali del 2020 al 2021.
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L’incertezza di poter svolgere in sicurezza e serenità il nostro consueto appuntamento annuale, le inevitabili misure di protezione e distanziamento, ci costringono a spostare al 2021 il Convegno Nazionale previsto a Milano”. Il Convegno nazionale, in origine previsto per gli ultimi giorni del mese di maggio (con un tema particolarmente attuale: Regolamento europeo: le sfide per la governance dei dispositivi medici) era stato spostato all’autunno per la situazione di pandemia e di conseguente distanziamento sociale e di blocco degli eventi assembleari e convegnistici. “A rafforzare la decisione del Direttivo – prosegue la comunicazione AIIC – concorre altresì lo spostamento della data di entrata in vigore del Nuovo Regolamento sui Dispositivi Medici, che come noto, è prevista per il maggio del 2021. Per tale ragione il Convegno di Milano si intende ri-programmato per le date del 27, 28 e 29 Maggio del nuovo anno. La sede è confermata, ovvero gli East End Studio, tema e struttura dell’evento rimangono anch’essi invariati”. Ma – come detto in premessa – lo “spostamento” del Convegno Nazionale AIIC sul nuovo Regolamento Europeo non significa “cancellazione” dell’evento dell’anno in corso, che viene oggi confermato in modalità digitale: in relazione al Convegno 2020, il Direttivo AIIC ha infatti comunicato che “sarà un evento interamente on line”. Nei prossimi giorni l’Associazione offrirà “maggiori aggiornamenti in relazione al tema, alla struttura dell’evento, alla tipologia di piattaforma utilizzata, alle modalità di interazione. E’ nostra intenzione dare il massimo affinché nella sua innovativa modalità digitale, l’evento AIIC sia e resti l’evento di riferimento per professionisti, istituzioni, stakeholder e mercato, quale siamo ormai abituati a considerarlo”. La nota AIIC si conclude ricordando che “con il Convegno di Novembre verranno rinnovate le cariche del Direttivo nazionale dell’Associazione”.[/accordion]
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Valutazione della rapida digitalizzazione avvenuta in ambito ospedaliero in seguito all’emergenza Covid-19
Webinair HTAi COVID-19 Response 5 Giugno 2020 ore 08:00 MDT (-6 UTC).
Tra i relatori il Prof. Americo Cicchetti
INDAGINE SIEROLOGICA SU COVID-19 CONDOTTA DA MINISTERO DELLA SALUTE E ISTAT È partita il 25 maggio l’indagine sulla sieroprevalenza dell’infezione da virus SARS-COV2 realizzata da Ministero della Salute e Istat, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, nell’ambito delle rispettive competenze sanitarie e statistiche (DL n. 30 del 10/05/2020 pubblicato in G.U. n.119). Grande apprezzamento per l’operazione è stato espresso dalla Società Italiana di Statistica (SIS) che aveva promosso l’iniziativa in ambito scientifico. L’obiettivo dell’indagine è capire quante persone hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus, anche in assenza di sintomi. Attraverso l’indagine si otterranno informazioni necessarie per stimare le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione…CONTINUA A LEGGERE>> #IndagineSierologica
“CHALLENGES BRING OPPORTUNITIES. TIME FOR ACTION, TIME FOR HTA”è il contributo pubblicato dal Presidente dell’HTAi, Dr. Iñaki Gutiérrez-Ibarluzea, il 14 maggio 2020. CONTINUA A LEGGERE >>
CALL FOR EXPRESSIONS OF INTEREST PER ORGANIZZAZIONI NO PROFIT Un’opportunità per unirsi al Forum politico globale HTAi “Accogliamo con favore le manifestazioni di interesse di membri organizzativi senza fini di lucro dell’HTAi che hanno responsabilità formali all’interno di un sistema sanitario per prendere decisioni basate sull’HTA e/o fornire consulenza basata sull’HTA sulla copertura o sui prezzi delle tecnologie sanitarie.” CONTINUA A LEGGERE>>
La risposta dell’HTAi al COVID-19: Il Consiglio di amministrazione di HTAi ha creato un comitato (Team di risposta HTA COVID-19) che ha il compito di supervisionare e coordinare degli sforzi, le azioni e gli orientamenti della società nella ricerca sul nuovo coronavirus. CONTINUA A LEGGERE>>
Piano strategico HTAi 2020-2025 Vuoi sapere qual’è il piano strategico dell’HTAi per il period 2020-2025? CONTINUA A LEGGERE>>
CINA- PECHINO 2020 L’incontro annuale dell’HTAi previsto il 20 /24 giugno 2020 a Pechino in seguito all’emergenza Sars-Cov-2 e stato rinviato direttamente a giugno 2021 a Manchester, nel Regno Unito. CONTINUA A LEGGERE>>
Live Webinar: Il Covid-19 ci sta mostrando la strada per un sistema sanitario migliore
Con il mondo concentrato sul contenimento di COVID-19 e il conseguente reindirizzamento delle risorse, cosa sta succedendo ai “pazienti invisibili” – quelli senza COVID-19? Il Dott. Lee condividerà alcuni dei passi strategici che possono o dovrebbero essere effettuati per migliorare l’assistenza mentre entriamo in un sistema sanitario che non è orientato alla risposta a una crisi ma spinto dalla competizione sulla performance delle prestazioni. Lunedì 18 maggio 2020 alle 15:00 UTC + 1 per ascoltare il Dr. Thomas Lee, caporedattore di NEJM Catalyst. CONTINUA A LEGGERE>>